Un uomo buono, umile e mite: un fratello - Non perdete i frutti che ha seminato tra voi

Il ricordo. Don Chiarle e don Fiandino hanno ripercorso il suo apostolato
Don Sanguinetti era arrivato da Beinasco il 21 luglio 1968. La comunità è cresciuta con lui.

Don Giuseppe Sanguinetti giunse a Fiano il 21 luglio 1968. "Quel giorno - ricorda Francesca Noè - lo accogliemmo davanti alla chiesetta di San Leonardo; c'era anche un pullman di parrocchiani di Beinasco e mi colpì la loro commozione: non sapete quale acquisto avete fatto!, ripetevano".

"In effetti fu una rivoluzione - ha sottolineato il sindaco Guglielmo Filippini al termine della messa del funerale - con i ragazzi, gli adulti, i malati, le famiglie bisognose aiutate con grande riserbo; noi giovani finalmente avevamo uno sbocco, con la sua vicinanza, con l'oratorio, i campeggi. Con tutte le Amministrazioni ha prestato grande collaborazione, nel rispetto dei ruoli".

Molti, ancora increduli, si domandano: "E ora come faremo, senza don Giuseppe, un parroco che ha dedicato tutta la sua vita alla comunità?".

Anche su Facebook molti fianesi hanno espresso il loro affetto inserendo immagini di momenti significativi accanto al loro parroco. Ragazzi che piangono ed affidano ad una di loro il dolore per la perdita"di un padre, un prete capace di dare spazio e conforto".

Ma la commozione ha travolto anche gli adulti. Piero Amateis, direttore del coro, Massimo Serra e Rosalba Maccioni: "Non ha fatto cose straordinarie, ma nel silenzio, giorno per giorno, ha creato una comunità".

Mario Sanguinetti, figlio del fratello Franco morto 10 anni fa, piange lo zio "sempre presente, ci chiamava spesso per gli onomastici o compleanni, per interessarsi degli studi, della famiglia, della salute; ringrazio i fianesi per l'affetto con cui l'hanno circondato".

Monsignor Vincenzo Chiarle parroco a Vallo quasi in contemporanea con don Giuseppe: "Era come un fratello. Tanto bravo, umile e mite: era proprio un uomo buono".

Anche il vescovo ausiliare monsignor Guido Fiandino ha reso omaggio alla salma di don Sanguinetti, esortando i parrocchiani: "Non perdete i frutti di quanto il vostro parroco ha seminato". A riassumere la figura di don Giuseppe le tre "S" di suor Domenica Bergamaschi: "Saggio, sapiente, santo".

Davide Bussone