Il prete dialogante
Il ricordo di don Beppe Sanguinetti - Giorno di lutto in paeseIl sindaco Filippini: "Ha portato tanti cambiamenti a Fiano"Il Canavese - Mercoledì 29 agosto 2012FIANO - "La sensazione di noi giovani, quando don Giuseppe è arrivato nel lontano 1968, era quella di un prete dialogante" afferma il sindaco Guglielmo Filippini ricordando don Giuseppe Sanguinetti, 82 anni, mancato venerdì 24 agosto, improvvisamente.
Per questo motivo è stata proclamata una giornata di lutto in paese, per i funerali di lunedì 27 agosto.
Prosegue Filippini: "Ha portato tanti cambiamenti in un'epoca di trasformazione dall'economia agricola all'industriale. Ha riavviato l'oratorio dando sfogo alla vivacità dei ragazzi. Si recava spesso a trovare i malati anche se era uno degli aspetti meno conosciuti del suo operato. Durante la permanenza di quarantaquattro anni fra noi sono succeduti quattro sindaci. Non ha mai interferito con l'attività amministrativa. C'è sempre stata collaborazione e discrezione. Forte si sente ora la mancanza."
A rappresentare i giovani per i quali aveva creato campi estivi a Mottera è Arianna Fontanot: "Ci sono persone che sembrano destinate ad andarsene mai. Don Giuseppe era una di queste, perciò ha sconvolto tutti la sua scomparsa. Ai suoi ragazzi ha sempre dato coraggio, conforto e spazio". Ci ha insegnato cosa vuole dire essere cristiani e amare. Non addio ma arrivederci perché ognuno di noi, giorno per giorno, volgerà il cuore al suo ricordo".
I nipoti Mario, Anna e Sergio ringraziano: "Coloro che gli hanno voluto bene. I giovani, suor Domenica, la cara Rina, già mancata da tempo. Si è fatto apprezzare per l'ironia di cui era capace. Si informava spesso delle vite dei nipoti ed è stato uno zio indimenticabile".
Interviene il vicesindaco Francesca Noè: "Un gruppo si era già attivato per organizzare una festa in cui si sarebbero celebrati i sessantanni di sacerdozio del parroco e i quarantacinque trascorsi a Fiano. Purtroppo è un'intenzione che non si realizzerà".
Don Giuseppe era un uomo di cultura e lo testimonia la grande stima dimostrata da Enrico Cotilli, presidente della biblioteca: "E' un pezzo di storia fianese che se ne va. Sono andato a giugno a trovarlo per invitarlo alla tavola rotonda degli astrofili ma aveva declinato per motivi di salute. Lo ricordo come una persona benvoluta e autorevole".
Don Giuseppe si era appena avventurato nel restauro dell'organo a canne ed era molto attaccato alle tradizioni. Infatti, ha contribuito a tenere vive le cappelle di San Firmino e Sant'Antonio. A questo scopo si recava tutti i mesi a officiarvi una funzione religiosa dedicata ai borghigiani.
Sandra Origliasso